Partecipazione alla mostra "Pasolini: ipotesi di raffigurazione"
date » 27-02-2022
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Pino Musi partecipa con il dittico "Campo / Controcampo. Via Eufrate 9, Roma. 2021" alla mostra collettiva “Pasolini: ipotesi di raffigurazione”, presso La Nuvola, Eur, Roma, dal 25 febbraio al 9 marzo 2022, in occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini.
A proposito, così scrive il critico Andrea Cortellessa:
...nel 1963 Pasolini decise di venire a vivere nell’appartamento di Via Eufrate 9, che resterà la sua ultima dimora terrena. In molti si chiesero il perché, con l’interessato non tanto disposto a spiegazioni. Forse un’ipotesi ci consente di farla però l’ultimo muro della mostra “Pasolini: ipotesi di raffigurazione”, sul quale i Controcampi di Pino Musi fanno specchiare la facciata della casa col paesaggio che da lì si può contemplare, e che dobbiamo figurarci nelle condizioni degli anni Sessanta e Settanta: probabilmente molto simile, allora, a quello fissato da una foto di scena di “Uccellacci e uccellini”, nella Magliana al cui orizzonte si staglia “il fronte della città” ipostatizzato dal “finto San Pietro” della chiesa di quartiere, ben visibile del resto anche dalla casa del poeta. Una chiesa, quella dedicata ai Santi Pietro e Paolo, che guarda caso di Pasolini porta il nome. L’anno prima di trasferirsi lì, scriveva in “Poesia in forma di rosa” certi versi insolitamente allusivi che si chiedevano il senso di quella sua Ricerca di una casa, il significato degli scenari architettonici della «città nemica»: “ed ecco i fortilizi fascisti, fatti col cemento / dei pisciatoi, ecco le mille sinonime // palazzine “di lusso” per i dirigenti / transustanziati in frontoni di marmo, / loro duri simboli, solidità equivalenti”. Come “la lettera rubata”, che è sempre in piena luce, forse la risposta sta allora nel verso col quale attacca la poesia: ‘Ricerco la casa della mia sepoltura”.
Pina De Luca recensisce la mostra “Polyphōnia” per «Aisthesis. Pratiche, linguaggi e saperi dell'estetico»
date » 01-02-2022
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Fondata nel 2008 da Fabrizio Desideri e Giovanni Matteucci, «Aisthesis. Pratiche, linguaggi e saperi dell'estetico» è una prestigiosa piattaforma della Firenze University Press, il cui obiettivo è promuovere la ricerca ed il dibattito interdisciplinare e transculturale nell'estetica e nelle arti. Trascendendo i tradizionali confini disciplinari e comprendendo la nozione di "estetica" come componente pervasiva delle culture umane e delle forme di vita, « Aisthesis » integra, in modo innovativo, un focus importante sull'intersezione tra estetica e scienze contemporanee (biologia, psicologia, neuroscienze), con un approfondimento per la storia della disciplina, i suoi grandi classici e le grandi questioni metafisiche.
Nel vol. 14, n. 2 (2021), Pina De Luca recensisce la mostra “Polyphōnia”. Di seguito il link al numero della rivista. La recensione si trova da pag. 182 a pag. 184.
Il quiet sound delle periferie urbane. Nota sulla mostra di Pino Musi "Polyphōnia" di Pina De Luca