Pino Musi

Installazione "_08:08 Operating Theatre" a Napoli, presso Magazzini Fotografici

date » 21-09-2022 09:35

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Pino Musi
_08:08 Operating Theatre
a cura di Antonello Scotti

Magazzini Fotografici
Via San Giovanni in Porta, 32 - Napoli
In collaborazione con la Galleria Tiziana Di Caro

17 settembre | 20 novembre 2022

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Articolo per "Antinomie"

date » 21-09-2022 09:17

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"Non raccontiamoci storie". Pino Musi per Antinomie.

"Non raccontiamoci storie". Pino Musi per Antinomie 16.09.2022

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Articolo per "The Italian Review" sulla mostra "Live Evil" di Arthur Jafa

date » 02-09-2022 14:55

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Per The Italian Review, la piattaforma online della casa editrice Il Saggiatore, caratterizzata dal solo uso della parola, "ancora capace di far vivere esperienze", Pino Musi ha scritto sulla mostra di Arthur Jafa “Live Evil”, alla LUMA Foundation di Arles.

Pino Musi su "Live Evil" di Arthur Jafa - The Italian Review 02.09.2022

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Acquisizione di cinque grandi opere di Pino Musi della serie "Oxymoron" da parte del MAST

date » 09-07-2022 09:10

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Cinque opere di Pino Musi, di dimensioni 152 x 127 cm., della serie "Oxymoron"(1998), fanno ora parte della prestigiosa collezione MAST di Bologna.

Five of Pino Musi's works, size 152 x 127 cm., from the "Oxymoron" series (1998), are now part of the MAST eminent collection in Bologna.

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Partecipazione alla mostra "Pasolini: ipotesi di raffigurazione"

date » 27-02-2022

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Pino Musi partecipa con il dittico "Campo / Controcampo. Via Eufrate 9, Roma. 2021" alla mostra collettiva “Pasolini: ipotesi di raffigurazione”, presso La Nuvola, Eur, Roma, dal 25 febbraio al 9 marzo 2022, in occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini.
A proposito, così scrive il critico Andrea Cortellessa:
...nel 1963 Pasolini decise di venire a vivere nell’appartamento di Via Eufrate 9, che resterà la sua ultima dimora terrena. In molti si chiesero il perché, con l’interessato non tanto disposto a spiegazioni. Forse un’ipotesi ci consente di farla però l’ultimo muro della mostra “Pasolini: ipotesi di raffigurazione”, sul quale i Controcampi di Pino Musi fanno specchiare la facciata della casa col paesaggio che da lì si può contemplare, e che dobbiamo figurarci nelle condizioni degli anni Sessanta e Settanta: probabilmente molto simile, allora, a quello fissato da una foto di scena di “Uccellacci e uccellini”, nella Magliana al cui orizzonte si staglia “il fronte della città” ipostatizzato dal “finto San Pietro” della chiesa di quartiere, ben visibile del resto anche dalla casa del poeta. Una chiesa, quella dedicata ai Santi Pietro e Paolo, che guarda caso di Pasolini porta il nome. L’anno prima di trasferirsi lì, scriveva in “Poesia in forma di rosa” certi versi insolitamente allusivi che si chiedevano il senso di quella sua Ricerca di una casa, il significato degli scenari architettonici della «città nemica»: “ed ecco i fortilizi fascisti, fatti col cemento / dei pisciatoi, ecco le mille sinonime // palazzine “di lusso” per i dirigenti / transustanziati in frontoni di marmo, / loro duri simboli, solidità equivalenti”. Come “la lettera rubata”, che è sempre in piena luce, forse la risposta sta allora nel verso col quale attacca la poesia: ‘Ricerco la casa della mia sepoltura”.

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Intervista di Luca Sorbo a Pino Musi

date » 08-02-2022

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In occasione dell'esposizione "Polyphōnia", Luca Sorbo ha realizzato una lunga ed articolata intervista a Pino Musi sul suo lavoro.
Intervista "Fotografi sulla Fotografia"

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Seminario "Empatie" con Pino Musi e Stefania Zuliani presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli

date » 01-02-2022

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Il 26 gennaio 2022, si è svolto il seminario di studi "Empatie", presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. Stefania Zuliani e Pino Musi hanno dialogato su "Assonanze e Dissonanze", attraverso un corposo percorso di immagini dell'autore.
Di seguito il link alla registrazione dell'incontro.

"Empatie"

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Pina De Luca recensisce la mostra “Polyphōnia” per «Aisthesis. Pratiche, linguaggi e saperi dell'estetico»

date » 01-02-2022

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Fondata nel 2008 da Fabrizio Desideri e Giovanni Matteucci, «Aisthesis. Pratiche, linguaggi e saperi dell'estetico» è una prestigiosa piattaforma della Firenze University Press, il cui obiettivo è promuovere la ricerca ed il dibattito interdisciplinare e transculturale nell'estetica e nelle arti. Trascendendo i tradizionali confini disciplinari e comprendendo la nozione di "estetica" come componente pervasiva delle culture umane e delle forme di vita, « Aisthesis » integra, in modo innovativo, un focus importante sull'intersezione tra estetica e scienze contemporanee (biologia, psicologia, neuroscienze), con un approfondimento per la storia della disciplina, i suoi grandi classici e le grandi questioni metafisiche.
Nel vol. 14, n. 2 (2021), Pina De Luca recensisce la mostra “Polyphōnia”. Di seguito il link al numero della rivista. La recensione si trova da pag. 182 a pag. 184.

Il quiet sound delle periferie urbane. Nota sulla mostra di Pino Musi "Polyphōnia" di Pina De Luca

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Stefania Zuliani: "Passaggi urbani. La città contemporanea nella fotografia di Pino Musi"

date » 15-11-2021

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Fra gli atti di un importante convegno internazionale svoltosi a Bologna, "La città globale. La condizione urbana come fenomeno pervasivo / The Global City. The urban condition as a pervasive phenomenon", a cura di Marco Pretelli, Rosa Tamborrino e Ines Tolic, vi è l'intervento di Stefania Zuliani, coordinatrice del Dottorato in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica del DISPAC / Università di Salerno, sui lavori recenti di Pino Musi (da pag. 663 a pag. 672).

"La città globale. La condizione urbana come fenomeno pervasivo / The Global City. The urban condition as a pervasive phenomenon" Stefania Zuliani su Pino Musi (da pag. 663 a pag. 672)

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Articolo di Pino Musi per "Antinomie" sulle immagini di Blossfeldt e di Voit

date » 27-10-2021

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"Karl Blossfeldt raggiunse la fama alla fine degli anni '20 con la prima pubblicazione delle sue fotografie di piante, ma non fu né un fotografo né un botanico. Fu prevalentemente uno scultore e professore d'arte che svolse gran parte del suo lavoro per fini didattici, generando materiale di studio per gli studenti. Le sue immagini, rivelando la struttura delle forme organiche, lo resero inquadrabile dalla critica del tempo nella corrente della Nuova Oggettività. La pubblicazione di 'Working Collages' è stata il risultato di un evento straordinario: la scoperta nel 1997, nella tenuta di Blossfeldt, di circa 61 tavole, in condizioni perfette, contenenti prevalentemente ritagli di prove a contatto e cianotipie."

"Vis-à-vis: Karl Blossfeldt e Robert Voit" - Antinomie 26.10.2021

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