Pino Musi

Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024


ita · eng
Insel, insula, isola, Eiland - parole che nominano un segreto, un che di separato e conchiuso.
Ernst Jünger, Terra Sarda, 1955

Esiste una perfetta simmetria che si crea nel contrasto tra il riverbero dell’isola dell’Asinara e l’oscurità dei giacimenti del Sulcis. In tal senso viene spontaneo osservare come i due poli di questo viaggio visivo di Pino Musi coincidano con le componenti stesse della fotografia, in un perfetto equilibrio tra bianco-Asinara e nero-Sulcis, tra le abbacinanti immagini del carcere e certi scorci “piranesiani” dell’Iglesiente. Luce e buio si trovano allora riuniti in quel miracolo che forse nessuno ha colto tanto bene come il romanziere americano Cormac McCarthy, quando nella fotografia scorgeva tutti i sogni passati e futuri “cauterizzati” all’interno della camera oscura. Ecco il verbo che ho cercato tanto a lungo, dal greco, e poi dal latino, “bruciare o marchiare con un ferro caldo". L’origine della fotografia corrisponde esattamente a un’ustione, al buio di una ferita che nasce dalla luce.
La serie di immagini sul Sulcis si apre su due misteriosi propilei, monconi di un edificio divorato dal tempo, per dispiegarsi più dettagliatamente nel racconto di un’accanita lotta fra cemento, ferro e roccia. Malgrado il disastro compiuto dal trascorrere degli anni, alcune facciate, geometriche e terse, continuano a emanare un’armonia tenace, residua, metafisica, frutto di proporzioni più che di materiali. Ma in tutto ciò, che fine ha fatto il genere umano? La domanda è legittima. Non per nulla, questo mondo disabitato, come corroso da una malattia segreta, fa pensare a Dissipatio H.G. (sigla che sta appunto per humani generis), romanzo del 1977 in cui Guido Morselli, pochi mesi prima di suicidarsi, ipotizzò la scomparsa del genere umano. Basandosi su un unico sopravvissuto, le sue pagine illustrano un mondo in cui le strade deserte si vanno via via ricoprendo di un leggero strato di terriccio, lasciando crescere piantine selvatiche, ranuncoli, cicoria...proprio uno dei soggetti prescelti da Musi.
In effetti, ai due capi dell’isola, tanto sull’aperto orizzonte, quanto nei monti erosi dai minatori, il volume racconta l’esito di un tormentato processo metamorfico che ha visto la natura tornare a imporsi su manufatti pure tanto diversi. Dopo la grande accelerazione che la Sardegna ha conosciuto a partire dall’epoca della rivoluzione industriale, le installazioni realizzate all’Asinara e nel Sulcis sono state via via disertate, spopolate, sprofondando in una incuria assoluta.
In tal senso, possiamo allora dire che un viaggiatore attento come Ernst Jünger abbia avuto due volte ragione, dato che, nel suo resoconto Terra Sarda, leggiamo: “L'epoca d'oro dell'isola fu preistorica e non storica”, oppure: “Il destino della Sardegna è quello di rimanere in disparte”. Ebbene, le immagini di Pino Musi rivelano come questa elementare verità abbia conosciuto negli anni scorsi un’ulteriore, desolante conferma. Alla tradizionale constatazione di un isolamento “ontologico” avanzata dallo scrittore tedesco, dobbiamo adesso aggiungerne un’altra: quella, per così dire, di un suo isolamento (sebbene ovviamente parziale) post-storico. Altrimenti detto, non solo la Sardegna è rimasta tanto a lungo in disparte: anche dopo essere stata immessa nel processo della modernità, si direbbe che abbia finito per tornare al suo stato primitivo, come per una inerzia irresistibile, secondo quanto ci mostrano le moderne rovine dell’Asinara e del Sulcis.
Sembrerebbe insomma che questa regione, una volta conosciuto il Progresso, se ne sia ritratta, tornando nell'alveo di un suo tempo mitico, originario. Ormai dimenticate, le carceri e le miniere qui fotografate fanno segno a un inedito tempo verbale, capace di introdurre nella nostra grammatica nuove forme di declinazione, qualcosa come un “futuro-passato”, o meglio un “futuro-che-torna-al-passato”. Lo dimostrano bene certi toccanti ruderi simili a formazioni naturali, così corrosi da dare l’impressione di scivolare lentamente dall’architettura alla geologia, quasi fossero riassorbiti dal suolo.
Carceri e miniere, per alcuni abitanti dell’isola, costituiscono due presenze esterne, espressioni di pratiche secolari, basate sulla rapina, sulla conquista, e pertanto difficilmente visibili allo sguardo di un “continentale” - sebbene questi non possa ignorare tante ingiustizie che qui ha perpetrato lo Stato, a cominciare dall’istallazione delle basi militari.
Quanto all’irresponsabile abbandono cui sono andate incontro le strutture dell’Asinara e del Sulcis, le colpe andrebbero invece distribuite: infatti, al consueto atteggiamento colonialista dell’”invasore”, bisognerebbe aggiungere quello eccessivamente remissivo degli abitanti, troppo disposti a delegare il futuro della loro terra prima al Re dell’Italia monarchica, e poi al presidente della Repubblica. Così, senza una visione di crescita autonoma, la Sardegna sembra voler ancora affidarsi ostinatamente “a un messia che mai verrà”.
Anche di questo ci racconta Sottotraccia invitandoci a gettare su questa regione uno sguardo in grado di svelare il suo “respiro” nei secoli: l’alternarsi di sistole e diastole prodotto dalle diverse fasi di antropizzazione e svuotamento, popolamento e abbandono, in uno spazio che gelosamente, insularmente, continua a tutelare “un che di separato e conchiuso”.

Valerio Magrelli

libro correlato:
Sottotraccia

Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
1 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
2 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
3 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
4 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
5 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
6 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
7 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
8 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
9 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
10 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
11 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
12 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
13 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
14 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
15 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
16 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
17 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
18 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
19 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
20 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
21 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
22 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
23 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
24 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
25 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
26 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
27 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
28 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
29 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
30 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
31 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
32 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
33 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
34 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
35 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
36 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
37 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
38 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
39 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
40 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
41 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
42 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
43 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
44 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
45 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
46 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
47 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
48 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
49 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
50 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
51 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
52 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
53 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
54 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
55 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
56 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
57 / 58 slideshow
Sottotraccia / Terra Sarda · 2019 / 2024
58 / 58 slideshow
ITA - Informativa sui cookies • Questo sito internet utilizza la tecnologia dei cookies. Cliccando su 'Personalizza/Customize' accedi alla personalizzazione e alla informativa completa sul nostro utilizzo dei cookies. Cliccando su 'Rifiuta/Reject' acconsenti al solo utilizzo dei cookies tecnici. Cliccando su 'Accetta/Accept' acconsenti all'utilizzo dei cookies sia tecnici che di profilazione (se presenti).

ENG - Cookies policy • This website uses cookies technology. By clicking on 'Personalizza/Customize' you access the personalization and complete information on our use of cookies. By clicking on 'Rifiuta/Reject' you only consent to the use of technical cookies. By clicking on 'Accetta/Accept' you consent to the use of both technical cookies and profiling (if any).

Accetta
Accept
Rifiuta
Reject
Personalizza
Customize
Link
https://www.pinomusi.com/sottotraccia_terra_sarda_2019_2024-p20858

Share on
/

Chiudi
Close
loading